Cambiare fornitore luce e gas e spendere meno: è davvero possibile?

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cambiare fornitore come scegliere

Il mondo delle bollette può confondere e disorientare. Si è spesso sommersi di offerte, telefonate, mail pubblicitarie e oltretutto, i costi energetici sono lievitati notevolmente negli ultimi anni. Si tratta poi di un mondo complesso, per il quale ci sono procedure e terminologie non facili da comprendere per i non addetti ai lavori. 

Proprio per tutte queste ragioni, i cittadini possono sempre fare affidamento su una serie di leggi, enti e organismi di controllo che vigilano sul mercato. Non solo. La necessità di semplificare le trattative commerciali e di controllare i prezzi, ha favorito la nascita di portali come bollettecasa.it, grazie ai quali i consumatori individuano le offerte più adatte alle proprie esigenze in pochi click, comodamente da casa. 

Ecco perché, anche se ci si può sentire sfiduciati o intimoriti dalla complessità del mercato dell’energia, in realtà basta poco per capire che si può spendere meno, conoscendo da vicino diritti e doveri di entrambe le parti in gioco: fornitori e consumatori.

Cosa comporta cambiare fornitore?

Il cambio del fornitore di luce o gas, o di entrambi, avviene in modo completamente “automatico”, cioè senza che si debba intervenire sul contatore, né tantomeno senza interrompere il servizio. Tutto ciò che bisogna fare è prendere l’ultima bolletta, individuare tra i dati del contratto il codice POD o il codice PDR e contattare l’operatore che lo stesso mette a disposizione. 

cambiare fornitore luce e gas

In genere è buona norma contattare il servizio clienti per un chiarimento sulla procedura per comunicare le nostre intenzioni ma, nel caso in cui si utilizzi un servizio online di comparazione di prezzi, la procedura sarà ancora più veloce. Difatti, nel momento in cui si manifesta l’intenzione di proseguire con una buona offerta per luce, gas o entrambi, sarà la stessa azienda a procedere. Quindi, una volta comunicati i codici abbinati alla fornitura, cioè POD e PDR, la procedura avverrà tra il fornitore entrante e quello uscente, nel giro di qualche giornata lavorativa. Il costo dell’operazione è gratuito. Ciò che potrebbe essere addebitato al cliente sono le spese di gestione e di fatturazione in base agli accordi presi con entrambi i fornitori.

Come si risparmia?

Cambiare fornitore significa nella maggior parte dei casi accedere a una tariffazione per la materia energia più bassa, quindi a un consuntivo totale proporzionalmente inferiore. Per aumentare il margine di risparmio bisogna anche valutare le opzioni che permettono di ottenere tariffe ribassate e sconti

Per esempio, nel caso dell’attivazione di una fornitura doppia, cioè sia per luce che per gas, tantissime aziende sono solite premiare i clienti per la scelta con uno sconto fisso in bolletta. Oppure chi decide di pagare tramite fattura elettronica, risparmierà all’ambiente la produzione di inutile carta destinata al macero e otterrà un ulteriore riduzione sulla fattura. Il trucco per ottenere un reale risparmio, quindi, consiste nel leggere con attenzione le proposte commerciali e, ovviamente, confrontarle periodicamente. Solo avendo un’idea di quali sono i propri consumi e quanto si spende realmente, si potrà avere un’idea di quello di cui si ha bisogno e cominciare a capire come risparmiare.

Per qualsiasi chiarimento su bollette, termini complessi da capire o procedure contrattuali, si può sempre fare riferimento ai recapiti del fornitore o all’Atlante del Consumatore messo a disposizione da ARERA. Si tratta, infatti, di un portale nato per i consumatori, per aiutarli a orientarsi sul mercato energetico e a comprendere quali sono i loro diritti.

scritto da Edda Gagliardi

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